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MAGGESE
Pratica nella coltura dei terreni. È un antichissimo sistema di preparazione del terreno per accogliere i seminativi praticato per secoli soprattutto nelle regioni semiaride del Mediterraneo, ma anche nelle pianure europee, fino all'affermazione dell'agricoltura intensiva ad avvicendamento continuo. Più avanzato del riposo naturale periodico dei terreni, per non esaurirne l'humus, consisteva in un riposo lavorato: i campi che la rotazione per uno o due anni non destinava a coltivazione erano arati da tre a otto volte tra fine inverno e novembre per consentire ai suoli di rigenerarsi all'azione dell'aria, delle piogge, dei batteri. Con il passaggio dalla rotazione biennale a quella triennale a partire dall'XI secolo (ma nelle regioni mediterranee solo nel XIX o nel XX), il maggese si ridusse. Un ulteriore superamento fu sancito dall'introduzione delle foraggere in rotazione a partire dal XVII-XVIII secolo nelle aree più avanzate (Paesi bassi, Fiandre, Norfolk inglese, pianura lombarda). Scomparso dalle campagne dell'Europa occidentale, il maggese si è mantenuto nell'area mediterranea e in altre regioni.
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